25 aprile, 2024     Search
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 Descrizione Categoria Strumenti AKI (AKI Tools) Riduci
L’AKY (Acute Kidney Injury) è una condizione clinica caratterizzata da un danno acuto del rene. Al contrario dell'Acute Renal Failure, precedente definizione che indicava solamente una disfunzione acuta del rene ovvero un'insufficienza renale; l'AKI consente di classificare il grado di danno renale sulla base di parameri condivisi dalla comunità scientifica. Su questa base sono stati costruiti score clinici come i criteri RIFLE o quelli dell’AKI Network Classification.

Gli applicativi AKI forniscono un valido strumento di calcolo per le metodiche dialitiche che vengono attuate nei casi in cui un danno acuto del rene abbia determinato una perdita della funzione renale. Per le metodiche dialitiche continue (CRRT): CVVH (Continuous Veno-Venous Hemofiltration), CVVHD (Continuous Veno-Venous Hemodialysis), CVVHDF (Continuous Veno-Venous Hemodiafiltration). Per le metodiche dialitiche intermittenti: IHD (Intermittent Hemodialysis) e SLEDD (Slow, Low-efficiency Daily Dialysis).

Gli algoritmi di calcolo si basano sul lavoro scientifico del Prof. Claudio Ronco (Direttore del Dipartimento di Nefrologia Dialisi e Trapianto dell’ospedale S. Bortolo di Vicenza in Italia).
  
 SCUF Riduci
DDM_Full_aki01.gif La SCUF (Slow Continuous Ultrafiltration) è una forma addizionale di CRRT spesso riservata ai pazienti con edema refrattario e generalizzato, in assenza di ARF. Questa tecnica è generalmente applicata a pazienti con insufficienza di pompa o nella classe IV della New York Heart Association.

Molti pazienti con avanzata insufficienza cardiaca non rispondono più ai trattamenti medici e la rimozione dei fluidi con i diuretici può aumentare ulteriormente la stimolazione neuro-ormonale e può aggravare infine l'insufficienza cardiaca. L'Ultrafiltrazione (UF) interrompe questo circolo vizioso e rappresenta un approccio alternativo al trattamento dell'insufficienza cardiaca refrattaria.

L’obbiettivo terapeutico della SCUF è un trattamento sicuro ed efficace del sovraccarico dei fluidi e non è necessario alcun rimpiazzo dei fluidi rimossi. La SCUF generalmente viene effettuata con un accesso vascolare vena-vena. Infatti, il basso tasso di UF, circa 5 ml/m’, non richiede alti flussi ematici (Qb) attraverso il filtro. Tassi più alti di UF possono richiedere un rimpiazzo parziale dei liquidi rimossi. L’uso della SCUF per alcuni giorni generalmente determina un sensibile miglioramento delle condizioni emodinamiche del paziente e dell'attività contrattile del miocardio.

Il programma consente di determinare il bilancio giornaliero totale dei fluidi del paziente, dati: la durata del trattamento, il tasso di ultrafiltrazione e le quantità di fluidi in ingresso ed in uscita.
  
 CVVH Riduci
La CVVH (Continuous Veno-Venous Hemofiltration) è una tecnica di CRRT nella quale il sangue viene fatto circolare attraverso un filtro dotato di una membrana ad alta permeabilità. L’ultrafiltrato prodotto durante il passaggio nella membrana è sostituito in parte o completamente con un'appropriata soluzione di rimpiazzo per ottenere una depurazione del sangue ed un controllo del volume.

L’ultrafiltrato è in eccesso rispetto alla perdita di peso del paziente. I soluti vengono rimossi essenzialmente per convezione dal momento che il solvent drag porta via con l’acqua rimossa i soluti di piccola e media dimensione. I soluti più piccoli (come urea ed elettroliti) vengono rimossi a circa la stessa concentrazione che hanno nel plasma; come risultato, la clearance espressa in ml/m’, del soluto è uguale al tasso di UF in ml/m’.

Il tasso di rimozione del soluto rimosso dalla UF è influenzato da: A) Il gradiente di pressione di trans membrana che determina la driving force del UF, B) La superficie e la permeabilità idraulica della membrana di dialisi, C) La durata dell'emofiltrazione. Il flusso ematico (Qb) che agisce indirettamente muovendo le plasma proteine non filtrate lontano dalla parete superiore della membrana di dialisi, previene l’accumulo locale di proteine ed assicura la permeabilità all’acqua.

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L'applicativo CVVH consente, definiti i parametri del paziente (peso, altezza, ematocrito e flusso sanguigno) e della metodica dialitica (durata del trattamento, tasso di ultrafiltrazione, tipo di diluizione: PRE, POST o additiva PRE + POST, etc.), di calcolare la clearance dell'urea (istantanea o stimata), il Kt/V, la quantità di azoto ureico rimosso, l'SRI, la clearance residua dell'urea, il tasso di generazione dell'urea, l'nPNA e, dati i valori dei fluidi in ingresso ed in uscita, il bilancio giornaliero totale dei fluidi del paziente.

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Dal form dei risultati è possibile definire un'ID paziente per l'archiviazione di tutti i dati di input/output e delle opzioni selezionate. I dati salvati possono essere rivisualizzati in qualsiasi momento dall'apposito modulo di caricamento presente nella sezione [File]. I file di salvataggio possono essere esportati su PC ed importati (sotto forma di tabella) in qualsiasi programma di calcolo (Es.: Excel).
  
 CVVHD Riduci
CVVHD (Continuous Veno-Venous Hemodialysis) è una tecnica di CRRT nella quale il flusso del liquido di dialisi transita attraverso un filtro in un compartimento separato dal sangue dalla membrana dialitica.

La clearance, in questo tipo di dialisi, dipende in particolare dall’entità del flusso ematico e da quella del liquido di dialisi, i quali determinano il gradiente di concentrazione fra i due compartimenti. Ad un valore di Qb di 80 ml/min, il dialisato tende a diventare saturo per i soluti a basso peso molecolare (es. la concentrazione nel dialisato si avvicina a quella del plasma, prevenendo eccessive perdite diffusive). Pertanto, il modo principale per aumentare la clearance consiste nell’aumentare il flusso del dialisato (Qd) da 1 fino a 2 l/h. Una volta che il Qd ha raggiunto 2 l/h ogni tentativo di aumentare la clearence dovrebbe essere diretto ad aumentare il Qb.

L’ultrafiltrato prodotto durante il passaggio nella membrana corrisponde alla perdita di peso del paziente. La clearance dei soluti è raggiunta principalmente con la diffusione. Non è necessaria una soluzione di rimpiazzo. L’efficienza dialitica, inoltre, è limitata solo alle piccole molecole.

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L'applicativo CVVHD consente, definiti i parametri del paziente (peso, altezza, ematocrito e flusso sanguigno) e della metodica dialitica (durata del trattamento, flusso del dialisato in ingresso ed in uscita dal filtro, etc.), di calcolare la clearance dell'urea (istantanea o stimata), il Kt/V, la quantità di azoto ureico rimosso, l'SRI, la clearance residua dell'urea, il tasso di generazione dell'urea, l'nPNA e, dati i valori dei fluidi in ingresso ed in uscita, il bilancio giornaliero totale dei fluidi del paziente.

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Dal form dei risultati è possibile definire un'ID paziente per l'archiviazione di tutti i dati di input/output e delle opzioni selezionate. I dati salvati possono essere rivisualizzati in qualsiasi momento dall'apposito modulo di caricamento presente nella sezione [File]. I file di salvataggio possono essere esportati su PC ed importati (sotto forma di tabella) in qualsiasi programma di calcolo (Es.: Excel).
  
 CVVHDF Riduci
La metodica CVVHDF (Continuous Veno-Venous Hemodiafiltration) combina i processi diffusivi e la clearance convettiva. E' la più efficiente metodica dialitica continua (CRRT) poichè consente di raggiungere una clearance dell’urea di 36-38 l/giorno. Se questa clearance non fosse sufficiente, è possibile aumentare il flusso del liquido di dialisi fini a 4 l/ora.

Il sangue viene fatto circolare attraverso una membrana dialitica altamente permeabile, mentre la soluzione dialitica circola nel compartimento del liquido di dialisi in contro corrente rispetto al flusso ematico. L’ultrafiltrato prodotto durante il passaggio attraverso la membrana è in eccesso rispetto alla perdita di peso del paziente.

La clearance dei soluti si ottiene sia per diffusione che per convezione. Per ottenere un bilanciamento di fluidi è necessaria una soluzione di rimpiazzo. L’efficienza dialitica si estende dalle molecole piccole a quelle più grandi.

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L'applicativo CVVHDF consente, definiti i parametri del paziente (peso, altezza, ematocrito e flusso sanguigno) e della metodica dialitica (durata del trattamento, flusso del dialisato in ingresso ed in uscita dal filtro, tipo di diluizione: PRE o POST, etc.), di calcolare la clearance dell'urea (istantanea o stimata), il Kt/V, la quantità di azoto ureico rimosso, l'SRI, la clearance residua dell'urea, il tasso di generazione dell'urea, l'nPNA e, dati i valori dei fluidi in ingresso ed in uscita, il bilancio giornaliero totale dei fluidi del paziente.

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Dal form dei risultati è possibile definire un'ID paziente per l'archiviazione di tutti i dati di input/output e delle opzioni selezionate. I dati salvati possono essere rivisualizzati in qualsiasi momento dall'apposito modulo di caricamento presente nella sezione [File]. I file di salvataggio possono essere esportati su PC ed importati (sotto forma di tabella) in qualsiasi programma di calcolo (Es.: Excel).
  
 IHD/SLED Riduci
IHD/SLED consente di effettuare calcoli relativamente a due metodiche dialitiche distinte: IHD e SLED.

l'IHD (Intermittent Hemodialysis) è una procedura dialitica standard usata nel trattamento della IRC, applicata anche nei pazienti con ARF. Ha il vantaggio di consentire un trattamento dialitico veramente efficace usando flussi ematici molto alti (200-500 ml/m') e alti flussi di dialisato (500 ml/m') allo scopo di ottenere una clearance elevata dei soluti in un breve periodo di tempo. E' comunemente impiegata dai nefrologi e richiede uno staff infermieristico specializzato nelle tecniche dialitiche. Il trattamento standard dura di solito 3-4 ore ed il suo ritmo può essere quotidiano o a giorni alterni. L’alta efficienza del trattamento, specialmente in pazienti con compromissione del circolo, può determinare scarsa tolleranza emodinamica.

La SLED (Sustained Low Efficiency Dialysis) è una forma di dialisi intermittente che ha raggiunto una crescente popolarità perché combina i vantaggi di tutte le terapie dialitiche disponibili.
L’esecuzione di trattamenti dialitici prolungati con più bassi flussi ematici e di liquido di dialisi (100 ml/m’) per un periodo di 8-12 ore assicura un trattamento veramente efficace. Questa tecnica richiede meno lavoro perché può essere eseguita durante la notte consentendo la mobilizzazione del paziente negli intervalli fra le dialisi.
In conseguenza dei bassi flussi ematici e della più bassa ultrafiltrazione impiegata, la CRRT e la SLED son generalmente ben tollerate rispetto al trattamento IHD più breve e più efficace e questo senza compromettere la dose di dialisi.

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L'applicativo IHD/SLED consente, definiti i parametri del paziente (altezza, ematocrito, flusso sanguigno ed il peso corporeo registrato prima e dopo il primo trattamento e prima di quello successivo) e della metodica dialitica (numero dei trattamenti per settimana, durata totale del singolo trattamento, intervallo temporale tra ciascun trattamento ed il successivo, flusso del dialisato, tipo di accesso vascolare, BUN, volume delle urine, valore medio dell'azoto ureico urinario, etc.), di calcolare: la clearance dell'urea per lo specifico dializatore impiegato, il volume dell'utrafiltrato, il V UKM, il Kt/V singol pool ed equilibrato definiti da entrambi gli algoritmi di calcolo più diffusi, la clearance residua dell'urea, il tasso di generazione dell'urea e l'nPNA

Per il calcolo della clearance dell'urea, l'utente può selezionare direttamente lo specifico dializzatore impiegato. L'applicativo contiene i parametri di oltre 270 filtri suddivisi per marca e modello ( Visualizza l'elenco dei filtri ). Qualora il dispositivo non sia presente nell'elenco, l'utente può inserire liberamente i valori del filtro (secondo le indicazioni della casa produttrice del dializzatore) o utilizzare parametri differenti: CBI e CBO. Per un'elenco completo dei filtri espandere il modulo sottostante.

In funzione della durata totale del singolo trattamento, l'applicativo consente di inserire (in un apposito form) i singoli livelli di azoto ureico contenuto nei campioni di dialisato analizzati e quindi di calcolare la quantità di azoto ureico rimosso e l'SRI.

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Dal form dei risultati è possibile definire un'ID paziente per l'archiviazione di tutti i dati di input/output e delle opzioni selezionate. I dati salvati possono essere rivisualizzati in qualsiasi momento dall'apposito modulo di caricamento presente nella sezione [File]. I file di salvataggio possono essere esportati su PC ed importati (sotto forma di tabella) in qualsiasi programma di calcolo (Es.: Excel).
  
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